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Fine dello stato di emergenza: cosa comporta la road map di Draghi

25/02/2022 Autore: idealista news

 

Cosa comporta la fine dello stato di emergenza e cosa cambia a partire dopo il 31 marzo? Scopriamo, nel dettaglio, cosa aspettarsi dalla road map di Draghi tra riaperture, quarta dose e superamento di quarantene e obbligo di mascherine.

Draghi sulla fine dello stato di emergenza

Nelle ultime ore è arrivata una notizia che era ormai da tempo nell’aria, il premier Draghi conferma di fatto la fine dello stato di emergenza: "voglio annunciare che è intenzione del Governo non prorogare lo stato d'emergenza oltre il 31 marzo".

La spiegazione della decisione di dichiarare la fine dello stato di emergenza di Draghi non lascia spazio a interpretazioni: "Il Governo è consapevole del fatto che la solidità della ripresa dipende prima di tutto dalla capacità di superare le emergenze del momento. La situazione epidemiologica è in forte miglioramento, grazie al successo della campagna vaccinale, e ci offre margini per rimuovere le restrizioni residue alla vita di cittadini e imprese".

Cosa comporta la fine dello stato di emergenza

Il premier Draghi ha anche indicato la road map per spiegare cosa comporta la fine dello stato di emergenza (31 marzo): “non sarà più in vigore il sistema delle zone colorate. Le scuole resteranno sempre aperte per tutti: saranno infatti eliminate le quarantene da contatto. Cesserà ovunque l'obbligo delle mascherine all'aperto, e quello delle mascherine FFP2 in classe".

Ma cosa comporta la fine dello stato di emergenza e cosa cambia per ogni singolo settore non è ancora del tutto chiaro. Intanto, da marzo si parte con la quarta dose del vaccino per i fragili.  Ma con la fine dello stato di emergenza, prorogato sei volte dalla sua istituzione (31 gennaio 2020), verranno anche meno i poteri straordinari del governo per derogare alle norme di legge, utilizzando delle vie preferenziali senza iter parlamentare, come ordinanze e Dpcm.

La fine dello stato di emergenza comporta anche che dovrebbe essere sciolto il Comitato tecnico scientifico, che fin qui ha avuto il compito guidare il governo nelle scelte di carattere sanitario. Il Cts è strettamente legato all'emergenza tanto che fu la prima ordinanza dell'allora capo della Protezione civile Borrelli a definirne organico e funzioni. Stesso discorso anche per l’incarico del commissario straordinario (l’attuale incaricato è il generale Figliuolo).

Fine dello stato di emergenza, cosa cambia

Ovviamente, con la fine dello stato di emergenza, ci si aspettano novità sul green pass e l’obbligo vaccinale. L’unica certezza, al momento attuale, è che di green pass rafforzato per lavoratori over 50 non sarà intaccato fino al 15 giugno.

La fine dello stato di emergenza sancisce anche lo stop alle quarantene da contatto a scuola e la fine dell’obbligo di mascherina all’aperto in ogni caso. Addio anche alle Ffp2 in classe e un allentamento graduale sul green pass.

Per quanto riguarda lo smart working, la fine dello  stato d'emergenza impone che il ritorno alla normativa ordinaria dovrà essere definito con accordi individuali tra azienda e lavoratori come prevede la legge pre stato di emergenza.

Mentre già prima della fine dello stato di emergenza, ovvero a partire dal 10 marzo, si potrà nuovamente bere e mangiare nelle sale dei cinema e dei teatri (inizialmente la chiusura dei bar nei cinema e nei teatri era prevista fino al 31 marzo).

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